2021-10-01

Un incontro della serie “Future Builders": Robert Konieczny ci mette in guardia dall'architettura autoreferenziale

“Mi ritengo un grande difensore delle città. E faccio di tutto per far sì che l’addensamento urbano abbia un criterio”. Questo ha dichiarato Robert Konieczny nell'incontro del 16 settembre scorso, della serie Future Builders: un ciclo di interviste a livello internazionale con architetti trendsetter che discutono sulle nuove sfide dell'architettura moderna e dell’urbanistica. Robert Konieczny è il fondatore dello studio KWK Promes ed ha ricevuto molti premi di prestigio in Polonia e nel mondo (nel 2016 la sua opera “dom Arka” di Brenna è stata premiata come “migliore casa del mondo” dalla prestigiosa rivista londinese Wallpaper).

Alla domanda sul futuro dell'architettura delle città, Robert Konieczny, fra gli architetti polacchi più premiati e riconosciuti, ha accennato a diversi temi: dal contesto della pandemia, passando per il ruolo del verde nell’architettura, fino arrivare alla limitazione dell'impronta di carbonio e all'etica dell’edilizia (in particolare all’etica dei ruoli dell'architetto, del costruttore e dell’appaltatore). Durante questo incontro, Konieczny ha illustrato le sue tesi sia con un materiale molto vasto che illustrava le sue opere di successo, sia con esempi delle pratiche che attua nel suo studio, frutto della sua esperienza.

Cosa fare con il cemento? Cosa fare con il verde?

Konieczny ci mette in guardia dalla “cementite” e dai “palazzinari”, che rovinano le città polacche. Come molti altri architetti importanti, Konieczny punta tutto su un utilizzo ragionato del verde nella realizzazione del comfort degli spazi sia all'esterno che all'interno degli edifici. Ha fatto riferimento anche alla spopolamento delle città dovuto alla pandemia a favore delle periferie e delle zone rurali: secondo Robert Konieczny questa è un’opportunità per ridefinire ciò che significa per noi la città, per chi è pensata e in che modo va vissuta. Così come ha dichiarato lui stesso, Konieczny abita a Katowice e fa di tutto per percorrere in bicicletta i pochi chilometri che lo separano dallo studio, perfino in inverno. Le problematiche del trasporto sostenibile e, in senso più ampio, della riduzione dell'impronta di carbonio sono state affrontate, partendo dalla controversa tesi secondo cui "costruire è il male assoluto”, per arrivare alle spiegazioni più razionali che attenuano di molto tale concetto, dimostrando che si dovrebbe costruire oggi semplicemente modo diverso e più orientato verso la realizzazione di case che siano il più possibile a risparmio energetico, sia durante l’utilizzo che nelle fasi della costruzione stessa. Durante l'intervista sono state dette anche molte cose buone sul riciclo dei materiali e sulla ristrutturazione dei vecchi edifici industriali i quali, una volta cambiata la loro funzione e il loro contesto, diventano una parte integrante del contesto urbano, migliorandolo. Anche questo tema è stato illustrato con eloquenti esempi di realizzazioni fatte dallo studio KWK Promes.

Che pensare del programma "una casa per tutti"?

A questo punto dell’intervista il conduttore Piotr Żabicki ha sollevato la questione dell'idea del governo polacco di facilitare le procedure per la costruzione di una casa fino a 70 m2. La maggior parte degli addetti ai lavori ritiene, ed è questa anche la posizione ufficiale dell’Associazione Nazionale degli Architetti SARP, che il programma presenti tutta una serie di punti deboli [guarda il video- link]. Konieczny e Żabicki hanno fatto notare come il problema sia dovuto al fatto che mancano architetti di mestiere sia fra i partecipanti al concorso, che nella commissione che approva i progetti e come tutto ciò possa comportare il pericolo di un’ulteriore devastazione del meraviglioso panorama nazionale. In contrasto con questa iniziativa, Konieczny ha ricordato della sua idea di qualche anno fa, cioè quella di una casa ottimale, realizzata utilizzando una quantità minima di materiali da costruzione. L’idea, lanciata tempo addietro, è ritornata nelle vesti di un programma speciale, chiamato “La casa ottimale”, alla cui testa c’è lo stesso Konieczny e, al suo fianco, il partner tecnologico Aluprof SA.

Essere architetti vuol dire seguire una missione?

Non poteva certamente mancare il tema della dimensione sociale della professione dell’architetto, dell'etica specifica che dovrebbe essere la linea guida di tutti gli architetti. Konieczny ha messo in guardia di fronte ad alcuni fenomeni pericolosi: la ricerca eccessiva del compiacimento delle preferenze dei clienti a danno delle regole a cui deve sottostare l’arte della costruzione. Questo comportamento porta alla costruzione di edifici brutti e inefficienti. Così come la decontestualizzazione degli edifici dal luogo in cui verranno costruiti, con riferimento alla concezione dei “progetti pronti”. Il terzo pericolo sottolineato in studio è il rischio di sottostimare il valore del progetto nel costo totale dell’investimento. L'opinione è quella secondo cui ogni soldo speso per un buon progetto significa un aumento significativo del valore dell'edificio finito. Come dargli torto? Del resto, un edificio non viene fatto con lo stampino. Per la sua unicità ogni costruzione ha un suo valore, ma una costruzione è diversa dall'altra grazie al progetto o all’idea, non certo grazie alla qualità del cemento, come ha commentato uno dei partecipanti al forum che accompagnava l’intervista.

L’incontro si è concluso con un comune appello agli investitori e ai costruttori, affinché diano più tempo per il lavoro concettuale agli studi di architettura e agli architetti che vi lavorano. Senza di ciò la qualità dell’architettura e, di conseguenza, della qualità della vita di chi abiterà le nuove case, non potrà mai migliorare.

Future Builders è una piattaforma di discussione sul futuro della creazione delle città, nata in seguito all'iniziativa dell'azienda leader del settore di serramenti in alluminio Aluprof SA. All'intervista prendono parte architetti polacchi e di altri paesi, che lavorano per i progetti più avanzati del mondo. “Credo che queste conversazioni dovrebbero essere organizzate più spesso, e meno male che esiste questa piattaforma, perché qui possiamo scambiare i nostri punti di vista. Io stesso ho tante domande e non sono sicuro di tantissime cose, e questo tipo di incontri fa sì che nascano nuove riflessioni che troveranno poi sicuramente applicazioni pratiche. Senza tutto questo non è possibile andare avanti con saggezza”, ha sottolineato Robert Konieczny. Maggiori informazioni sugli ospiti e il modulo d’iscrizione all’evento sono disponibili sul sito Internet www.future-builders.com.