2021-10-28

L'intelligenza artificiale potrà prendere mai il posto degli architetti? Bogdan Zaha nello studio di “Future Builders”

Quando si crede nell’unicità e nell’irripetibilità dell’individuo, è difficile accettare che molti dei comportamenti umani siano in realtà soggetti a determinati schemi e che è possibile analizzarli e utilizzarli per il bene della società. Lo dimostra Bogdan Zaha, fondatore del celebre studio Zaha Hadid Architects. Grande architetto, che nella progettazione mette insieme modellazione parametrica e metodologie avanzate di design geometrico, Zaha è stato ospite dell'ultimo incontro della serie "Future Builders".

All'inizio dell’intervista con Bogdanem Zaha, Piotr Żabicki ha sottolineato come gli strumenti moderni abbiano dato agli architetti tantissime possibilità per quanto riguarda l’estetica delle costruzioni. Ma può l'architettura parametrica essere utilizzata anche in altri ambiti, come per esempio per determinare la qualità dello spazio? Zaha ha risposto, richiamando un progetto di ricerca realizzato presso l'Università di Arti Applicate di Vienna che riguardava la semiologia parametrica: “Nello studio che abbiamo condotto ci siamo concentrati su uno strumento di calcolo che permette di elaborare una prognosi dei comportamenti umani, e cioè come le persone si sarebbero spostate e come avrebbero utilizzato l’ambiente progettato”, ha spiegato. “Nelle simulazioni complesse si utilizza tutta una serie di parametri che a prima vista potrebbero sembrare astratti, ma che invece sono basati su delle analisi oggettive”, ha aggiunto Zaha, per il quale un nuovo approccio alla progettazione può voler dire la risoluzione di molti problemi e il superamento di nuove sfide.

Il parametricismo è qualcosa di più di un semplice strumento. È un modo di pensare l'architettura e il suo ruolo nella società".

Qual è l'impatto delle nuove tecnologie sul lavoro degli architetti? Secondo Zaha non si deve parlare di uno stravolgimento della professione, ma piuttosto di un suo perfezionamento. “Siamo sempre noi architetti a progettare gli edifici. Semplicemente oggi lo facciamo in un modo più efficace e con una maggiore consapevolezza. Nel passato il nostro lavoro era basato sull'intuizione, sull'esperienza raccolta dai nostri predecessori e sul metodo: ‘costruisci, prova e collauda’. Grazie ai nuovi strumenti, alla prognosi e alle simulazioni, è possibile approcciare all'architettura in un modo diverso, abbreviare i tempi di alcune fasi del lavoro e raggiungere effetti decisamente migliori".

Le nostre possibilità riguardano soprattutto la risoluzione dei problemi. Non sempre è necessario essere un artista creativo”

Bogdan Zaha è tranquillo per quanto riguarda il futuro della sua professione e non vede nessuna minaccia in arrivo da parte delle macchine: “Gli strumenti non possiedono quell’abilità fondamentale che è prerogativa dell’essere umano, e cioè la capacità di pensare in modo critico. Quantomeno, non ancora. Fino quando l'intelligenza artificiale non si evolverà maggiormente in questa direzione, non mi sembra affatto che ci siano minacce reali”. Secondo Zaha, infatti, le nuove tecnologie non vanno temute. Anzi, dovremmo essere felici di avere a disposizione degli strumenti che ci permettono oggi di eseguire al meglio il nostro lavoro e di renderlo meno monotono.

Future Builders”: un incontro di prospettive diverse e di previsioni sul futuro

Si può pensare che tecnologie contemporanee, come quelle utilizzate da Bogdan Zaha, domineranno il settore e saranno uno strumento base per il futuro dell’edilizia? È difficile dare una risposta univoca a questa domanda, ma l'incontro con questo architetto di fama mondiale si inserisce perfettamente nell'idea alla base del progetto “Future Builders”, cioè quella di chiamare esperti, riconosciuti a livello mondiale, a mostrare le diverse possibili direzioni dello sviluppo dell’architettura.

Sono contento di poter condividere, grazie a ‘Future Builders’, le mie conoscenze e il mio punto di vista sull’architettura con gli altri, ma anche di imparare dagli altri e fare mia la loro esperienza. Questi eventi sono un'ottima occasione per riflettere e per avere molti momenti di crescita per tutto il settore delle costruzioni”. Con queste parole Bogdan Zaha ha riassunto la prima edizione del ciclo di incontri iniziato dalla Aluprof. Nello studio di “Future Builders” hanno partecipato agli incontri passati: Alvaro Leite Siza, Robert Konieczny, Przemo Łukasik e Zbigniew Maćków. I video di tutte le interviste sono disponibili sulla home page “FutureBuilders" e sul canale ufficiale YouTube di Aluprof. Le interviste sono disponibili anche come podcast sul canale ufficiale Spotify di "Future Buidlers”