2020-10-23

Gli spazi verdi negli edifici, la soluzione agli effetti negativi dell’urbanizzazione non sostenibile

Negli ultimi decenni il processo di urbanizzazione è stato portato avanti a velocità folle, spesso in modo irresponsabile e non sostenibile, contribuendo ai cambiamenti climatici. In che modo lo sviluppo aggressivo dell’edilizia influisce sull’economia delle risorse naturali nelle città e sulla qualità della vita dei cittadini? In che modo l’edilizia green può contribuire al recupero del microclima locale?

Già negli anni ’20 del ventesimo secolo uno dei personaggi chiave dell’architettura mondiale, Le Corbusier, pubblicò nella rivista”L’Esprit Nouveau” i famosi cinque principi dell’architettura moderna. In quella che era la sua filosofia della progettazione, l’architettura moderna doveva fondarsi e indirizzarsi su tre elementi: “sole, spazio, verde”. Corbusier adottò degli assiomi che sono ancora oggi paradigma del modernismo nell’architettura, come l’utilizzo di strutture a montanti che danno leggerezza alla costruzione, l’adozione di finestre orizzontali a nastro che amplificano l’entrata di luce naturale negli ambienti, l’utilizzo di piante aperte, ad evitare la creazione di spazi chiusi, la progettazione di facciate audaci e la trasformazione di tetti piatti in terrazze verdi e giardini.

L’urbanizzazione in corso, osservabile negli ultimi decenni con il boom edilizio, porta con sé delle conseguenze negative. Le superfici urbane sono state impermeabilizzate in maniera eccessiva, provocando un aumento del volume e della velocità dei flussi di superficie. Ciò porta ad un sovraccarico della rete fognaria e l’aumento del rischio di inondazioni ed alluvioni. Allo stesso tempo, il livello delle acque delle falde acquifere si abbassa continuamente, portando ad un peggioramento del microclima delle città e della qualità della vita dei cittadini. Un esempio di quanto detto è rappresentato dalle cosiddette isole di calore che sono nocive per l’ambiente, impoveriscono il paesaggio urbano e comportano bruschi aumenti del consumo d’acqua e di energia nei periodi di siccità. Continuare con l’urbanizzazione, provocando di conseguenza un ulteriore impermeabilizzazione del suolo, non fa altro che innescare un circolo vizioso di problemi legati all’economia delle acque e di messa in sicurezza dai pericoli di inondazioni. La crescita pronosticata di situazioni meteorologiche estreme come lunghe siccità o piogge intense dovute al riscaldamento globale, provocheranno solo un aggravamento di questi problemi. 

Ritorno alle origini

L’idea di progettare edifici con spazi verdi è ben visibile nell’edilizia commerciale del XXI secolo e soprattutto nell’ultimo decennio; vengono seguiti costantemente i trend dell’ecologia, con i creatori che definiscono gli standard verdi nel settore. Sul piedistallo dell’architettura di oggi troviamo, accanto ai valori di eleganza e funzionalità, anche la riduzione dell’impatto ambientale e il comfort delle persone. Grazie allo sviluppo delle città in armonia con i principi dell’ecologia vengono creati nuovi tipi di giardini urbani, i cosiddetti tetti verdi. La loro peculiarità è quella di decorare il tetto di un edificio, trattenere acqua e migliorare il microclima e l’isolamento acustico, fornendo allo stesso tempo un posto ideale per gli alveari.

I tetti verdi contribuiscono al miglioramento del microclima, ammortizzando l’effetto delle cosiddette Isole di Calore. La temperatura dell’aria misurata a due metri su di un tetto verde è in media più bassa di due gradi rispetto a quella di un tetto tradizionale. Nei casi più estremi il solo tetto con copertura in bitume riesce a riscaldarsi fino a raggiungere temperature di 80 e perfino 100°C, mentre la temperatura massima di un tetto verde è compresa tra i 25 e i 40 °C, a seconda del tipo. Questo tipo di installazioni svolge contemporaneamente la funzione di isolatore termico. La differenza di temperatura fra gli spazi coperti da tetti verdi e quelli che ne sono sprovvisti può essere di 5°C. Ciò ovviamente si riflette sui benefici economici che si traducono in quote concrete e di risparmio su climatizzazione o riscaldamento. Si stima che si arriva a risparmiare anche più del 19% delle spese per l’energia dell’edificio. I tetti verdi sono in grado di trattenere dal 15 al 90% dell’acqua piovana. Inoltre, il substrato di venti centimetri ammortizza il rumore esterno all’intensità di 50 decibel, che corrisponde al rumore interno dell’ufficio – riporta l’ing. Marta Weber-Siwirska dell’Università dell’Ambiente di Wrocław, presidente dell’Associazione Polacca “Tetti Verdi” e membro del cda dell’Organizzazione Mondiale dell’Infrastruttura verde WGIN.

Ai vantaggi risultanti dalla progettazione di giardini verdi sui tetti degli edifici va sicuramente aggiunta la tutela della biodiversità che condiziona l’esistenza umana. La presenza di piante intorno all’uomo ha un effetto benefico sulla qualità della vita di tutti i giorni: produce ossigeno, assorbe anidride carbonica e le foglie trattengono le sostanze inquinanti sotto forma di polveri sottili. Il calcolo è semplice: più piante ci sono, più pulita sarà l’aria che respiriamo.

Soluzioni trendsetter

Più della metà degli edifici nell’Europa centro-orientale attestati con certificati ecologici come BREEAM o LEED si trova in Polonia. In molti di essi sono stati adottati tetti, terrazzi o facciate realizzate in giardini verdi. La maggior parte di opere di questo tipo in Polonia viene realizzata grazie a sistemi in alluminio speciali.

La facciata organica più grande in Polonia si trova a Szczecin. Una parte della facciata del businesscenter Posejdon (il primo edificio ad uso commerciale in Polonia ad avere consumo energetico quasi zero) è stata trasformata in un giardino verticale alto 15 metri. La parete verde sulla facciata riveste una superficie di 150 m2. In questa struttura impermeabilizzata e resistente al fuoco si creano le condizioni ottimali per la vegetazione e sono ospitate 6500 piante. L’edificio, certificato con l’eccezionale voto di “Excellent” nell’ambito dell’attestato internazionale BREEAM, ha la chance di ricevere il voto “Outstanding” a seguito della nuova ispezione, avvenuta dopo l’inaugurazione. Si tratta di un premio notevole per tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di quest’opera, specialmente se si considera il fatto che la maggior parte dell’edificio ha quasi 90 anni.

Il raggiungimento di ottimi risultati nell’ambito della gestione energetica è stato possibile anche grazie all’isolamento termico, progettato e realizzato secondo gli standard più elevati. Fra gli elementi più importanti troviamo il sistema di facciata continua in alluminio ALUPROF MB-SR50N HI+, dotato di componenti dall’isolamento termico potenziato di serie. L’utilizzo di profili in alluminio ha permesso di combinare in maniera efficace le parti piene della vecchia costruzione con la moderna facciata in vetro. La costruzione dell’edificio apre nuovi standard nell’ambito della rivitalizzazione degli edifici storici. L’esempio del Posejdon mostra che è possibile restituire vitalità ad una costruzione nel rispetto del contesto storico e della tutela dell’ambiente naturale.

Con rispetto per l’ambiente e le persone

Un altro esempio di immobile moderno in cui i progettisti hanno previsto uno spazio verde è il Concordia Design di Wrocław. Costruito su un’area dove si ergeva un palazzo di quattro piani, risalente alla fine del 1845, è l’unico edificio sull’Isola Słodowa ad essere stato risparmiato dai bombardamenti durante la II guerra mondiale. La sfida di ristrutturare lo storico palazzo e di integrarlo con una parte nuova, nel rispetto delle direttive della sovrintendenza ai beni culturali e dell’ambiente, è stata raccolta dal team olandese MVRDV. L’idea guida dell’investitore è stata quella di mantenere il carattere aperto dell’isola così come è arrivato ai giorni nostri e di costruire la parte nuova del Concordia Design in simbiosi con l’ambiente circostante. Lo scopo è stato raggiunto utilizzando ampie pareti vetrate che danno l’effetto di cancellare il confine fra gli interni e i dintorni della costruzione. All’ultimo piano del Concordia Design Wrocław troviamo una terrazza panoramica aperta, circondata da una balaustra realizzata in alluminio e vetro, dalla quale si può ammirare il panorama sulla parte storica della città. Inoltre su quest’opera è stata installata la più vasta “parete verde” in Polonia, dalla superficie di 360 m2 con diecimila piante. 

Nel Concordia Design Wrocław ci sono addirittura due pareti verdi. Quella più piccola, nello spazio comune per il coworking e quella più grande sulla terrazza. La parete sul tetto dell’edificio è tra le più grandi in Polonia e possiede più di diecimila piante, curate durante tutto l’anno. Per le sue caratteristiche è diventata un’attrazione turistica. I nostri ospiti vengono a visitarla e a farsi fotografie per i social, con la nostra parete verde sullo sfondo – sorride Michał Karbowiak, community manager Concordia Design Wrocław.

Nella costruzione sono state adottate soluzioni a risparmio energetico, come l’illuminazione a LED con intensità della luce regolabile, il BMS, un sistema di riscaldamento intelligente che consente di adattare il consumo di energia al reale fabbisogno e gli speciali serramenti in alluminio. Le pareti in vetro dell’edificio sono state realizzate utilizzando il sistema di facciate semistrutturali ALUPROF MB-SR50N Efekt.

Le finestre e le porte del Concordia Design Wrocław sono state create sulla base del sistema ALUPROF MB-86SI. Le grandi pareti vetrate sono state montate su tutta la facciata dell’edificio. Nel progetto è stato possibile ricreare le originali finestre con inglesine sia nella parte nuova che in quella rinnovata. Tra le qualità del sistema MB-86 si conta l’ottimo isolamento termico e l’elevata durabilità dei profili, che consente di realizzare strutture di grandi dimensioni e pesi, mantenendo allo stesso tempo parametri perfetti di tenuta all’aria. 

Un grande prato verde al centro della metropoli slesiana

Una delle forme più interessanti di spazio verde in un’opera architettonica di interesse pubblico si trova sul tetto del Centro Congressi di Katowice. L’edificio è stato costruito su un area rivitalizzata in cui prima c’era la vecchia miniera di carbone “Katowice”. Eretto nel cuore del nuovo quartiere chiamato Strefa Kultury, accanto all’arena Spodek, al Museo della Slesia e alla sede dell’Orchestra Nazionale Sinfonica della Radio Polacca (NOSPR).

La parte più importante del Centro Congressi è il tetto verde che scende in basso, come una valle ricoperta d’erba. Questo tetto, ormai diventato famoso è caratterizzato da una geometria curvata e una estensione che arriva a 30 m. La realizzazione del tetto è stata una sfida non facile per progettisti e costruttori, perché tutta la superficie del tetto è una superficie usufruibile ed ha la funzione di trasferire i grossi carichi. La parte più bassa del tetto, chiamata la “valle”, è percorsa da un passaggio che i turisti e i cittadini possono attraversare compiendo un percorso che va dalla base dell’Arena Spodek, fino alle vicinanze del NOSPR. Lungo la via ci sono punti panoramici, dai quali si possono osservare diversi angoli del panorama della capitale dell’Alta Slesia.

La facciata del Centro Congressi è rivestita da una rete metallica espansa nera, che funge da protezione solare, ma che allo stesso tempo non limita la vista sugli spazi circostanti che le ampie vetrate offrono. Nell’edificio è stato utilizzato il sistema di facciate a montanti e traversi ALUPROF MB-SR50N, che consente di costruire facciate eleganti con linee divisorie visibili assottigliate, mantenendo allo stesso tempo durabilità e resistenza a tutta la struttura. L’altra soluzione utilizzata è il sistema di porte e finestre ALUPROF MB-70HI che assicura un ottimo isolamento termico ed acustico.

Il verde nelle città è il futuro dell’edilizia

In molte città europee esiste l’obbligo di adottare i tetti verdi negli edifici di nuova costruzione o durante la ristrutturazione di edifici preesistenti. Nell’era dei cambiamenti climatici che si affacciano all’orizzonte e delle nuove direttive che vengono introdotte in molti paesi, gli spazi verdi sono l’inevitabile futuro dell’edilizia.